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Lo sapevi che il luogo dove morì Giulio Cesare oggi è abitato da gatti?

Lo sapevi che il luogo dove morì Giulio Cesare oggi è abitato da gatti?


Proprio così!

A Roma, a pochi passi dal Pantheon si trova largo di Torre Argentina, un’area che si estende per gran parte sotto il livello del manto stradale. 


Quest’area non ha sempre avuto l’aspetto che ha oggi.

Solo nel 1929 infatti, a seguito dei lavori di demolizione del vecchio quartiere, vide nuovamente la luce uno dei più importanti complessi della Capitale.


Una piazza lastricata su cui sorgono i resti di quattro templi risalenti alla Roma repubblicana.

Indicati genericamente con A,B,C e D, perché non è stato possibile determinare con certezza a chi fossero dedicati.


Nella zona ovest si erge un basamento di tufo, quel che resta della Curia di Pompeo.

Una struttura in cui si svolgevano le sedute del Senato e dove alle Idi di marzo, il 15 marzo del 44 a.C., venne ucciso dai congiurati Giulio Cesare.


Ad un passante poco attento potrebbe sfuggire, ma osservando meglio ci si rende conto che il sito archeologico non è completamente…disabitato.

L’area è infatti popolata da un nutrito numero di gatti: i gatti della colonia felina di Torre Argentina. 


Si sa che i felini sono i veri custodi della città eterna e a Largo di Torre Argentina non sono da meno.

Sono i primi ad accogliere i visitatori incuriositi, quasi come se volessero accompagnarli passo passo tra le rovine dell’antica Roma. 


I mici sono sempre stati presenti in questa zona del Campo Marzio grazie alle cure delle persone che abitavano il quartiere, alcune anche molto famose come è stato per la grande attrice Anna Magnani, che si dice fosse una grande amante dei gatti e che spesso portasse loro da mangiare.



Ma è solo a partire dai primi anni Novanta che la colonia iniziò veramente a prendere forma grazie alla dedizione e al coraggio delle volontarie che intrapresero una campagna per reperire i fondi necessari a garantire le cure mediche, il cibo, i ripari per i mici.

Attualmente la colonia vive e può operare grazie alle donazioni e grazie ad un programma di adozione a distanza.

Un gesto simbolico ma di grande impatto nella vita di questi piccoli amici.


Ad oggi la colonia conta circa 130 gatti, alcuni dei quali ciechi, neurologici o anziani e che quindi avrebbero avuto poche speranze di sopravvivere al di fuori del rifugio.

 

Conoscevi questa colonia?

 

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